San Diego in 3 giorni: cosa fare, come muoversi, dove dormire e mangiare.
Quando ho iniziato ad organizzare il viaggio di nozze con Boy, gli ho detto subito che volevo tornare a San Diego, la città che mi aveva accolta a diciotto anni come casa durante una vacanza studio e della quale avevo dei ricordi piacevoli. Era stata una città che mi aveva parlato di possibilità in un momento in cui non tutto andava bene, e quindi volevo mostrarla anche a lui.
Abbiamo scelto di inserirla come ultima tappa del nostro viaggio, dedicandole tre giorni scarsi, prima di tornare a Los Angeles per prendere il nostro volo di ritorno. Ed oggi ti voglio dare qualche informazione utile sui luoghi da vedere, su come spostarti, dove dormire e mangiare.
Ma prima, se non ci conosciamo già, lascia che mi presenti: io sono Lisa, Life&Travel Coach, accompagno le donne nel creare la loro Felicità su Misura, unendo azione, magia e selflove, e Blogger che parla di vita e di viaggi.
Pronta a partire?



Cosa vedere a San Diego
Siamo arrivati a San Diego nel tardo pomeriggio e ci siamo diretti, prima di andare in hotel, direttamente verso La Jolla Cove, una piccola baia, circondata da scogliere, in cui la spiaggia è popolata da leoni marini. Esatto, leoni marini enormi, puzzolenti e buffi (e in alcuni momenti anche un po’ spaventosi), vivono proprio qui e tu hai la possibilità di vederli a distanza ravvicinata (ricordati di NON toccarli, NON dare loro da mangiare e prestare sempre attenzione), nel loro habitat naturale.
Per noi è stata un’esperienza unica!
C’è anche una grotta, con lo sbocco sul mare, dove quando non c’è alta marea è possibile entrare, cosa che mio marito ha subito fatto per vedere questi animali imponenti da altre prospettive.
La zona è perfetta anche per goderti il tramonto. Noi abbiamo parcheggiato facilmente lungo costa, in alcuni parcheggi liberi, e appena scesi il forte odore di questi animali marini ci ha investito, confermandoci che eravamo nel posto giusto!
La mattina dopo abbiamo dedicato la giornata alla visita di San Diego, prima scegliendo di visitare la Old Town e poi immergendoci nella città vera e propria.
Puoi lasciare la macchina proprio qui ad Old Town per tutto il giorno, dove ci sono dei parcheggi liberi, e per spostarti dalla città vecchia si San Diego a quella nuova puoi utilizzare il Trolley. Il Trolley è una rete tranviaria cittadina, a servizio della città di San Diego, comodissima per spostarti da un punto all’altro, aperta nel luglio del 1981. Il ticket ha un costo di circa 2,5$ e si può acquistare alle macchinette elettroniche presenti in ogni stazione. Ci sono diverse linee che collegano la città e la frequenza dei tram è abbastanza alta, quindi muoversi diventa davvero facile.



Noi abbiamo deciso, come ti dicevo, di dedicare la mattina alla Old Town, caratterizzata dal suo stile spagnolo coloniale (c’è una piazzetta vicino Playa de Los Guios a Tenerife, che mi fa sentire a San Diego ogni volta, come un parallelismo spazio temporale). La Old Town è l’area edificata più vecchia della città e il luogo in cui iniziarono i primi insediamenti europei che poi avrebbero dato inizio allo stato della California.
L’Old Town State Historic Park è un’area che ha conservato la sua storicità, conservando edifici, musei, negozietti e la grande piazza che raccontano la storia di quest’area, fortemente influenzata anche dal vicino Messico.
L’area è sempre accessibile gratuitamente, mentre i negozi e i musei hanno degli orari di apertura che variano secondo le stagioni.
Prima di pranzo ci siamo spostati con il Trolley, prendendo la linea blu (ma anche la verde condivide un pezzo di tragitto) e abbiamo visitato Little Italy, un’area della città dal sapore italiano, caratterizzata da ristoranti, uffici, negozi e cartelloni che raccontano la storia di tutti i personaggi famosi che hanno qualche goccia di sangue italiano. La zona è molto bella, ma per noi italiani i prezzi qui sono una follia… eravamo tentati di prenderci uno sprizt, ma alla vista del prezzo, ben 14$, ce ne siamo andati via ridendo!



Abbiamo quindi passeggiato, scegliendo di goderci la parte della città che da direttamente sul mare, lungo il quartiere Marina-Embarcadero, dove si trova anche lo USS Midway Museum storico museo della portaerei navale. Noi abbiamo scelto di non visitarlo all’interno, ma già dal lungo mare è possibile rendersi conto della grandezza della portaerei Midway e vedere alcuni degli arei che sono posizionato sopra di essa.
Proseguendo potrete vedere una statua gigante di un marinaio che bacia un’infermiera, dal nome Embracing Peace, dell’artista John Seward Johnson II, che sembra ispirarsi all’iconica fotografia di Alfred Eisenstaedt conosciuta anche come “Il bacio a Times Square”. Scattata il 14 agosto 1945, immortalava un marinaio e un’infermiera che si baciavano a Times Square a New York, in un momento di festa per la fine della Seconda Guerra Mondiale.
E lì vicino la composizione scultorea bronzea, National Salute to Bob Hope and the Military, in memoria dei veterani.
Proseguendo sempre lungo mare raggiungerai il vivace Seaport Village, un’area di negozietti e ristorantini dove fare un po’ di shopping.



Per chiudere la tua giornata a San Diego non puoi perderti una passeggiata nello storico Gaslamp Quarter, caratterizzato proprio dalla presenza dei vecchi lampioni a gas, alcuni ancora presenti anche se riconvertiti, e dalla presenza di palazzi storici che ti faranno fare un salto nel tempo.
La zona è conosciuta per la vita notturna, ci sono infatti molti locali e ristoranti, ma merita anche una passeggiata diurna per gustarne l’atmosfera e godere dell’architettura della zona.
Abbiamo ripreso da qui vicino il Trolley comodamente, per tornare a recuperare l’auto alla Old Town e rientrare in hotel.
L’ultimo giorno a San Diego lo abbiamo dedicato ad una delle cose per cui questa città è più famosa: lo Zoo, e non uno qualsiasi, ma uno dei più grandi del Mondo con ben 4000 specie ospitate.
Vista la sua grandezza il mio consiglio è di arrivare abbastanza presto e dedicare tutta la giornata alla visita, per poi concludere con un giro nella zona di Balboa Park, una zona artistica con negozietti e musei.
Per vedere lo Zoo noi abbiamo acquistato i biglietti online sul sito ufficiale dello Zoo di San Diego, poiché erano più convenienti, ed erano a data aperta. Il prezzo non economico, circa 70$ a testa, ma ne vale la pena se sei, come me e Boy, appassionato di parchi zoologici e simili.
Anche se, il momento più fortunato, lo abbiamo avuto appena usciti dallo Zoo, quando in mezzo agli alberi abbiamo visto un colibrì e lo abbiamo potuto osservare e immortalare a pochi centimetri da noi. Che spettacolo!
Il mattino dopo abbiamo lasciato presto la città per andare a Los Angeles, con la consapevolezza che il nostro viaggio era giunto al termine, ma con ricordi incredibili nel cuore.



Dove dormire e mangiare a San Diego
San Diego è forse la città più costosa che abbiamo trovato durante il nostro itinerario, anche per quanto riguarda gli hotel, quindi abbiamo deciso, visto anche la facilità di spostarsi con il Trolley, di dormire un po’ fuori, verso una delle altre attrazioni famose della città, che noi abbiamo scelto in questa occasione di non vedere, dovendo fare una scelta con lo Zoo, dati i pochi giorni: SeaWorld.
Qui abbiamo trovato il San Diego Homewood Suites by Hilton San Diego Hotel Circle/SeaWorld Area, un bell’hotel con tanti servizi, colazione abbondante e volendo la cena inclusa. Di cui noi non abbiamo usufruito, essendo accessibile dalle 17 alle 19, non proprio il nostro orario.
Per pranzo abbiamo scelto il primo giorno di fermarci in uno dei localini di Seaport Village, e precisamente da Marion’s Fish Market & Restaurant, dove abbiamo mangiato dei panini con l’aragosta. Voglio essere sincera con te, la qualità del cibo era ok, ma non memorabile, ma l’atmosfera di quell’angolino vista mare l’ho adorata. Seduta lì insieme a Boy, ho vissuto un momento in cui mi sono sentita piena di una profonda serenità. Ed ecco, quando ti senti così, tutto prende più sapore.
Il secondo giorno a pranzo eravamo allo Zoo, e ci siamo fermati a pranzare direttamente dentro al parco. Ci sono diverse opzioni, ma dato che né io né mio marito siamo tipi da panino mangiato in piedi, e abbiamo invece necessità di sederci per mangiare (soprattutto io con la mia cara compagna onnipresente: la Fibromialgia), abbiamo scelto l’Albert’s Restaurant, immerso in un’area del parco che riproduce una foresta, con il rumore di un ruscello e il servizio al tavolo. Il prezzo è alto, il cibo ha sempre una qualità media (ma come ho scritto anche in atri articoli su questo viaggio, diciamo che questa è stata una costante, che deriva dalla qualità degli ingredienti, che rispetto a quelli italiani è decisamente diversa), ma l’ambiente ci ha permesso di spezzare la giornata nel modo giusto, per poi continuare la visita dello Zoo.
Per cena, complice anche la stanchezza, ci siamo quindi spostati un paio di sere in una vicina zona commerciale con ristoranti e negozi, raggiungibile in un paio di minuti. Ma se posso darti un consiglio scegli l’area di ristorantini vicino alla Old Town, per cenare. Da Casa de Reyes ci siamo infatti gustati dell’ottimo cibo messicano, in una bellissima atmosfera, che non scorderemo (ricordati solo che i ristoranti qui chiudono presto, circa alle 21, solo alcuni alle 22).



Preferisco l’atmosfera di San Diego a quella di Los Angeles, la trovo più sostenibile e meno frenetica, e l’oceano qui è una vera parte della vita cittadina. Per questo penso che la inserirò nuovamente in un prossimo viaggio in questa direzione, per gustarmela con più calma e rivivere le vibes che già a diciottani mi aveva regalato e che questi pochi giorni mi ha riconfermato.
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